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30 nov 2016

Italo Calvino: FANTA GHIRÒ PERSONA BELLA parte seconda



PARTE PRIMA


Il Re nemico era un  bel giovanotto; appena vide  Fanta-Ghirò gli venne il  sospetto  che  fosse una  ragazza  e non   un  generale,  e  la  invitò  al suo  palazzo per  mettersi d'accordo sulle ragioni  della guerra  prima  di cominciare a battagliarsi.
Arrivarono al palazzo di questo Re, e  lui  subito corse da sua madre. - Mamma, mamma, - le disse, -  sapessi! c’è qui con me il generale che comanda l'esercito contrario, ma lo vedessi!

Fanta-Ghirò, persona bella,
Ha gli occhi neri e dolce la favella,
O mamma mia, mi pare una donzella.

Disse la madre: - Portalo nella sala d'armi. Se è una donna non gliene importerà nulla delle armi e non gli darà neanche un'occhiata.
Il Re condusse Fanta-Ghirò nella sala d'armi. Fanta-Ghirò cominciò a staccare le spade appese al muro, a guardare come s'impugnavano, e a sollevarle per sentirne il peso; poi passò agli schioppi e alle pistole e li  apriva, guardava come si caricavano. Il Re tornò di corsa dalla madre: - Mamma, il generale brancica le armi come un uomo. Ma io più lo guardo più resto della mia idea.

Fanta-Ghirò,  persona bella,
Ha gli occhi neri e dolce la favella,
O  mamma mia, mi pare una donzella.

La madre  disse:  -  Portalo  in  giardino.  Se  è  donna,  coglierà una rosa o una viola e se la metterà al petto; se è uomo, sceglierà il  gelsomino  catalogna, l'annuserà,  e lo  metterà all'orecchio.
E il  Re andò a  passeggio  con Fanta-Ghirò nel giardino Lei avanzò una mano verso il gelsomino catalogna strappò un fiore, l'annusò, e poi lo mise dietro l'orecchio. Il Re tornò da sua madre in grande affanno: - Ha fatto come un  uomo,  ma io resto della mia idea.

Fanta-Ghirò, persona bella,
Ha gli occhi neri e dolce la favella,
O mamma mia, mi pare una donzella.

La madre capì che il  figlio era  innamorato cotto e gli disse: - Invita il generale a desinare. Se per tagliare il pane l'appoggia sul petto è una donna, se invece lo taglia tenendolo  per  aria  è certo  un  uomo  e  tu  ti sei  preso  tanta passione per niente.
Ma anche questa prova andò male, Fanta-Ghirò tagliò  il pane come un uomo. Il Re però continuava a ripeta alla madre:

Fanta-Ghirò, persona bella,
Ha gli occhi neri e dolce la favella,
O mamma  mia, mi pare una donzella.

E allora fai l'ultima prova,  -  gli disse la madre. -  Invita il generale a fare il bagno con te nella peschiera in giardino.  Se è donna,  rifiuterà  di sicuro.
Lui fece l'invito e Fanta-Ghirò disse: - Si, si, con piacere,  ma  domattina  -. E  preso  da parte  Tonino  lo scudiero, gli disse: - Allontanati dal palazzo e domani arriva con in mano una lettera coi bolli di mio padre nella lettera ci dev'essere scritto: «Caro Fanta-Ghirò, sto male, in fin di vita e ti voglio vedere prima di morire,
L'indomani andarono alla peschiera, il Re si spogliò si tuffò per primo e invitò Fanta-Ghirò a far lo stesso.
-  Sono sudato,  -  disse Fanta-Ghirò,  -  aspetta ancora un momentino, - e tendeva l'orecchio se sentiva  il cavallo  dello  scudiero. Il Re insisteva che si spogliasse
Fanta-Ghirò: - Non so cos'è. Mi sento certi brividi giù per la schiena... Mi pare un segno cattivo, ci saranno disgrazie per aria..
Macché disgrazie! - faceva il Re in acqua. -  Spogliatevi e buttatevi giù che  si  sta  così  bene! Che  disgrazie volete che ci siano?
In quella si sente uno zoccolio di cavalli, arriva lo scudiero e dà a Fanta -Ghirò una lettera coi bolli reali.
Fanta-Ghirò si fece pallida: - Mi  rincresce,  Maestà, ci sono delle cattive nuove. Lo dicevo io, che quei brividi erano  un  brutto  segno! Mio  padre  sta  per  morire e mi vuole  rivedere .  Bisogna che  parta immantinente.
Non ci resta che far la pace e se c'è ancora qualche questione in sospeso, venite a trovarmi nel mio regno. Addio. Un bagno lo farò un'altra volta, -  e partì.
Il Re rimase solo e nudo nella peschiera. L'acqua era fredda e lui disperato: Fanta-Ghirò era donna, ne era sicuro, ma partiva senza che lui se ne fosse  sincerato.
Prima di partire Fanta-Ghirò  era  passata  nella  sua stanza  a  prendere  le  robe.  E  sul  letto  lasciò  un  foglio, con su scritto:

Donna è venuta e donna se ne va
Ma riconosciuta il Re non l'ha.

Quando il Re trovò il foglio rimase lì come un allocco, allora tra il dispetto e l'allegrezza. Corse da sua madre: Mamma! Mamma! L'avevo indovinato! Era una donna e senza  lasciare il tempo alla madre di rispondere, salì in  carrozza,  e  via  a  tutta carriera,  sulle  tracce  di Fanta-Ghirò.
Fanta-Ghirò, giunta al  cospetto  di  suo  padre,  l'abbracciò e gli raccontò come ella aveva vinto la guerra, e di smettere i progetti  d' invasione  al  Re  nemico. Ed ecco, s'udì dal cortile  un  rumor  di carrozza. Era il re nemico  che  arrivava  fin  lì,  innamorato cotto e appena la vide, disse: -  Generale, vuoi diventare la   mia sposa?
Si celebrarono le nozze, i due Re fecero la pace e quando il Re suocero morì lasciò tutto al Re genero, e Fanta-Ghirò persona bella diventò regina di due  Regni.

(Montale Pistoiese)

PARTE PRIMA

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