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28 nov 2016

Italo Calvino: CORPO SENZA L'ANIMA parte seconda




PARTE PRIMA


Bisogna che ti fai dire dal Mago come si fa per ammazzarlo.
Quando il Mago tornò, Giuanin ridiventò formica. La figlia del Re accolse  il Mago con mille moine, lo fece sedere ai suoi piedi, gli fece posare la testa sulle sue ginocchia. E prese a dirgli: - Mago mio caro, io so che tu sei un corpo senza l'anima e quindi non puoi morire. Ma ho sempre paura che si scopra dove hai 'l anima e ti si riesca a uccidere, così sto in pena.
Allora il Mago le rispose: - A te posso dirlo, tanto tu stai chiusa qui dentro e non mi puoi tradire. Per uccidermi ci vorrebbe un leone tanto forte da ammazzare il leone nero che è nel bosco; ucciso il leone, dalla sua pancia uscirà un cane nero così veloce che per raggiungerlo ci vorrebbe il cane più veloce del mondo.
Ucciso il cane nero dal suo ventre uscirà un'aquila nera che non so quale aquila oserebbe sfidarla. Ma se anche l'aquila nera fosse uccisa, bisognerebbe portarle via dal ventre un uovo nero, e questo uovo rompermelo sulla fronte, perché la mia anima voli via e io resti morto. Ti pare facile? Ti pare il caso di stare in pena?
Giuanin con le sue orecchiuzze da formichina, stava a sentire tutto, e coi suoi passettini uscì dalla fessura, e tornò sul davanzale. Lì si cambiò di nuovo in aquila e volò nel bosco. Nel bosco si cambiò in leone e prese agi­ rare tra le piante finché non trovò il leone nero. Il leone nero gli s'avventò ma Giuanin era il leone più forte del mondo e lo sbranò. (Nel castello, il Mago si sentì girar la testa). Aperta la pancia del leone ne saettò fuori un cane nero velocissimo, ma Giuanin diventò il cane più veloce del mondo e lo raggiunse e rotolarono insieme mordendosi finché il cane nero restò a terra morto. (Nel castello il Mago si dovette mettere a letto). Aperta la pancia al cane, ne volò via un'aquila nera, ma Giuanin diventò l'aquila più grande del mondo e insieme presero a girare per il cielo lanciandosi beccate e colpi d'artiglio, finché l'aquila nera non chiuse le ali e cadde a terra. (Nel castello, il Mago aveva una febbre da cavallo e stava rannicchiato sotto le coperte).
Giuanin, tornato uomo, aperse la pancia all'aquila e vi trovò l' uovo nero. Andò al castello e lo diede alla figlia del Re tutta contenta.
Ma come hai fatto? - gli disse lei.
Roba da niente, - disse Giuanin, - adesso tocca a te.
La figlia del Re andò in camera dal Mago. - Come stai?
Ahi, povero me, qualcuno m'ha tradito...
-T'ho portato una tazza di brodo. Bevi.
Il Mago si rizzò a sedere sul letto e si chinò per bere il brodo.
Aspetta che ci rompo un uovo dentro, cosi è più sostanzioso, - e così dicendo la figlia del Re gli ruppe l' uovo nero sulla fronte. Il Mago Corpo-senza-l'anima restò morto sul colpo.
Giuanin ricondusse dal Re sua figlia, tutti felici e contenti e il Re gliela diede subito in sposa.

(Riviera ligure di ponente)

PARTE PRIMA


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