Ma lei volle tornare
indietro a tutti i costi. Smontò di carrozza e salì nel palazzo, mentre il Re
l'aspettava giù. la ragazza andò al camino e disse:
- Nonno?
- Cosa vuoi?
- Per carità, mi perdoni,
ché ho dimenticato la mia collana d'oro, - e così dicendo la staccò dal chiodo.
- Va' via di qua! - gridò
la voce dal camino. - Va via, brutta barbuta! T'ho raccomandato tanto di portar via tutto e non dimenticar niente! Va' via,
brutta barbuta!
In quel momento, la
ragazza si stava infilando la collana, e sentì del pelo sotto le sue dita. Si
guardò nello specchio: aveva una barba lunga fino a mezzo il petto.
Quando scese così giù
dalle scale, lo sposo si mise le mani nei capelli: - Te l'avevo detto di non
tornare indietro! Adesso come faccio, che ho detto a mio padre, che eri tanto bella? Non posso più accompagnarti a casa.
Qua vicino ho un casolare
nel bosco e ti terrò là. Così fece, e ogni giorno andava a trovarla, perché le
voleva ancora bene, e non le faceva mancare nulla. La cosa andò avanti per un
pezzo, finché non giunse all’orecchio del Re che suo figlio faceva all'amore
con una barbuta. Allora il Re chiamò il figlio e gli disse: - Come pensi che un
Re possa fare all'amore con una donna con la barba? Ne va la dignità della
Corona! O tu l’abbandoni, o io la faccio morire!
Il giovane andò dalla
ragazza e le disse: - Senti, ho da dirti una cosa. Mio padre è venuto a sapere
eh faccio all'amore con una donna barbuta e m'ha detto che se non t'abbandono,
ti manderà a morte. Dimmi dove vuoi che scappiamo.
- Tu devi farmi solo
questo piacere, - disse la ragazza
fammi fare un velo nero
e un abito nero di velluto, e conducimi dal nonno, che chiederemo aiuto a lui.
Il Principe portò il vestito e il velo e così vestita e imbacuccata, salirono
in carrozza e andarono al palazzo.
Lei andò sotto il
camino e disse: - Nonno?
-
Chic'è?
-
Sono io, nonno!
-
Cosa vuoi, brutta barbuta?
-
Nonno benedetto, senta, sono condannata a morte per causa sua…
-
Per causa mia? Non t'avevo detto di portar via tutto e non dimenticarti
niente? Se non dimenticavi la collana d'oro io sarei liberato dal mio
incantesimo, e invece m’è toccato ricominciare da capo la mia condanna!
Nonno, - disse la
ragazza, - io non chiedo la bellezza che avevo in questo palazzo, ma vorrei
almeno il viso di quando sono arrivata.
Dunque, nonno, mi faccia la carità, mi rifaccia com'ero prima.
-
Bene, - disse il nonno, - ti sei dimenticata niente?
-
No, no, - disse ]a ragazza, - ho in mano la collana d'oro che avevo
lasciata appesa a un chiodo.
-
Allora - le disse il nonno: - Mettitela al collo, che bella sei e più bella
diventerai.
La ragazza si mise al collo
la collana d'oro e la barba a un tratto sparì
- Nonno! Ti ringrazio! Addio!
-
Va' pure, - disse il nonno, - che bella sei e più bella diventerai -. E la ragazza
era diventata bella che pareva il sole.
Corre giù per le scale e
va alla carrozza dello sposo. Lui, a vederla così bella, come prima e ancora
più di prima, tutto contento lo abbraccia e le dice: - Ora mio papà non ti condannerà più a
morte; e neanche dirà che a far l’amore con te ne va della dignità della
Corona!
Infatti, arrivati al
palazzo reale, s'affacciò il padre:
- Ecco - disse il
figlio, - la brutta barbuta con cui faccio l'amore.
- Ah, - disse il
vecchio Re, - figlio mio, hai ragione;
più, bella di così non può essere - La abbraccia, e dà ordine per le nozze, e
intanto vuole che vada sul balcone, perché possa vederla tutto il popolo.
Subito, sotto il balcone si riunì tanto popolo, e al vedere la bella giovane,
gridavano - Viva viva la Regina nuova!
Dopo pochi giorni, i due
giovani si sono sposati e hanno fatto le nozze con ravanelli in marmellata,
sorci pelati, gatti scorticati, scimmie in tegame; ne hanno mangiato oggi e n'è
avanzato per domane; in ultimo di tutto c'era un ramo di rosmarino, e a me non
han detto neanche: « piglia un bicchier di vino».
Nessun commento:
Posta un commento