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12 set 2018

Italo Calvino: ZIO LUPO




C'era una bambina golosa. Un giorno di Carnevale la  maestra dice alle bambine: - Se siete buone a finire la maglia, vi do le frittelle.Ma quella bambina non sapeva fare la maglia, e chiese d'andare al camerino. Si chiuse là dentro e ci s'addormentò. Quando tornò in  scuola,  le  altre bambine s'erano mangiate tutte le frittelle. E lei andò a  piangere  dalla madre e a raccontarle tutta la storia.
-                Sta' buona, poverina. Ti farò io le frittelle, - disse la mamma. Ma la mamma era tanto povera che non aveva nemmeno la padella. -  Va' da Zio Lupo, a chiedergli se ci presta la padella.
La bambina andò alla casa di Zio Lupo. Bussò: «Bum, bum ».
-                Chi è?
-                Sono io!
-                Tanti anni, tanti mesi che nessuno batte più a questa porta! Cosa vuoi ?
-                Mi manda la mamma, a chiedervi se ci prestate la padella per fare le frittelle.
-                Aspetta che mi metto la camicia.
«Bum , bum ».
-                Aspetta che mi metto i mutandoni.
«Bum, bum».
Aspetta  che mi metto i pantaloni.
«Bum, bum».
Aspetta  che  mi metto la gabbana.
Finalmente Zio Lupo aperse e le diede la padella. - io ve la presto, ma di' alla mamma, che quando me la restituisce me la mandi piena di frittelle, con una pagnotta di pane e un fiasco di vino.
- Sì sì, vi porterò tutto.
Quando fu a casa, la mamma le fece tante buone frittelle, e ne lasciò una  padellata  per  Zio Lupo.  Prima   di sera disse alla bambina: - Porta le frittelle a Zio Lupo, e questa pagnotta di pane e questo fiasco di  vino.
La bambina, golosa com'era, per strada cominciò ad annusare le frittelle. « Oh, che buon profumino! E se ne assaggiassi una?» E una due tre se le mangiò tutte, e per accompagnarle  si  mangiò  tutto il  pane e  per  mandarle giù si bevve anche il vino.
Allora,  per  riempire  la  padella,   raccolse  per  la strada delle polpette di somaro. E il fiasco, lo riempì d'acqua sporca. E per pane fece una pagnotta con la calcina d'un muratore che lavorava per la strada. E quando arrivò da Zio  Lupo gli diede tutta questa brutta roba.
Zio Lupo assaggia una frittella. - Puecc! Ma questa è polpetta di somaro! - Va subito per bere il vino per togliersi il sapore di bocca. - Puecc Ma questa è acqua sporca! - Addenta un pezzo di pane e: - Puecc Ma questa è calcina! - Guardò la bambina con occhi di fuoco e disse: -  Stanotte ti vengo a mangiare!
La bambina corse a casa da sua mamma: - Stanotte viene Zio Lupo e mi mangia!
La mamma cominciò  a chiudere  porte,  a  chiudere finestre, a chiudere tutti i buchi della casa perché Zio Lupo non potesse entrare, ma si dimenticò di chiudere il camino.
Quando fu notte e la bambina  era  già a letto,  si sentì la voce di Zio Lupo da fuori: - Adesso ti mangio! Sono vicino  a  casa!  -   Poi  si  sentì  un  passo  sulle  tegole: - Adesso ti mangio! Sono sul tetto!
Poi si sentì un gran rumore giù per il camino: - Adesso ti mangio! Sono nel camino!
Mamma mamma, c'è il lupo! Nasconditi sotto le coperte!
Adesso ti mangio! Sono nel focolare!
La  bambina si rincantucciò nel letto,  tremando   come una foglia.
Adesso ti mangio! Sono nella stanza! La bambina trattenne il respiro.
Adesso ti mangio! Sono ai  piedi del letto! Ahm,  che ti mangio! - E se la mangiò.
E così Zio Lupo mangia sempre le bambine golose.
(Romagna)

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