C’era un Re con tre
figlie femmine. Andò alla fiera e prima di partire domandò alle figlie che
regalo volevano. Una disse un fazzolettone, l'altra un paio di stivaletti, la terza
disse un cartoccio di sale. Le due prime sorelle che non potevano vedere la più
piccina, dissero al padre: - lo sapete perché v'ha chiesto il sale, quella birbante? Perché vuol salarvi le cuoia.
-
Ah, sì! - disse il padre. - A me vuol salare le cuoia? E io la caccio
di casa, - e così fece.
Cacciata di casa, con la
sua balia, con un sacchetto di monete d'oro, la povera ragazza non sapeva dove andare.
Tutti i giovani che incontrava le davano noia, e allora la balia ebbe un’idea. Incontrarono un funerale, d'una vecchia morta
a cent'anni, e la balia domandò al becchino: - Ce la vendete la pelle della
vecchia? - Dovette contrattare un bel pezzo; poi il becchino prese un coltello,
scorticò la vecchia ruga per ruga e ne
vendette la pelle, tutta completa, col viso, i
capelli bianchi, le dita con le unghie. La balia la fece conciare, la cucì su
stoffa di cambrì e ci fece entrare la ragazza.
E tutti stavano a vedere quella vecchia centenaria
che parlava con voce argentina e camminava svelta come un frullino.
Incontrarono il figlio
del Re. - Quella donna, - disse alla balia, - quanti anni ha codesta vecchia?
E la balia: -
Domandateglielo voi.
E lui: - Nonnina, mi sentite,
nonnina? Quanti anni avete?
E la ragazza, tutta
ridente: - Io? Centoquindici!
-
Caspita! - fa il figlio del Re. - E di dove siete?
-
Del mio paese.
-
E i vostri genitori?
-
Sono il mio babbo e la mia mamma.
-
E che mestiere fate?
-
Vado a spasso!
Il figlio del Re si divertiva. Disse al Re e alla Regina - Prendiamo questa vecchia
a palazzo; finché vivrà ci terrà allegri.
Così la balia lasciò la ragazza
a palazzo reale, dove le diedero una stanza al mezzanino, e il figlio del Re quando
non aveva nulla da fare andava a discorrere con la vecchia e a divertirsi alle
sue risposte.
Un giorno, la Regina
disse a Occhi-marci (la chiamavano così perché quella pelle di vecchia aveva
tutti gli occhi cisposi!): - Peccato che con quegli occhi non potete più farei lavori!
-
Eh, - disse Occhi-marci, - da giovane sì che sapevo filar bene!
E la Regina: - Be', provatevi
a filare questo po' di lino, tanto per far qualcosa.
La vecchia, quando non
c'era più nessuno, si chiuse a chiave, si cavò la buccia, e filò quel lino che
era una meraviglia. Il figlio del Re, la Regina e tutta la Corte restarono
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a bocca aperta a vedere che una vecchia
decrepita, tremolante e mezza cieca aveva potuto fare quel lavoro. La Regina
provò a darle da cucire una camicia. E lei quando fu sola, tagliò e cuci la
camicia tutta di trapunto e sulla pettorina ricamò dei fiorellini d'oro che non
se n'erano mai visti di così precisi. Gli altri non sapevano più cosa pensare.
Ma il figlio del Re sospettava che ci fosse qualcosa sotto, e appena la vecchia
si chiuse in camera andò a guardare dal buco della chiave. E cosa vide? La vecchia si toglieva la buccia e sotto c'era
una ragazza giovane e bella come un occhio di sole. Il figlio d Re, senza
starci a pensare, buttò giù la porta e abbracciò la ragazza che tutta vergognosa
cercava di coprirsi. - Chi sei? - le diceva. - Perché ti sei travestita così?
E la ragazza disse
d'esser anche lei figlia di Re, cacciata di casa e maledetta.
Il figlio del Re andò subito
dai genitori e disse: - Sapete? Ho trovato una figlia di Re per moglie.
Furono bandite le feste
per lo sposalizio e s'invitarono tutti i Regnanti vicini e lontani. Venne pure
il Re babbo della sposa, ma non la riconobbe, così vestita coi veli e le corone.
Al babbo la sposa aveva fatto cucinare le pietanze da una parte,
tutte senza sale, tranne l'arrosto. Venne la minestra, gli invitati mangiavano,
ma il padre della sposa smise dopo la prima cucchiaiata. Venne il lesso e il padre lo assaggiò appena,
venne il pesce e il padre lo lasciò tutto nel piatto. - Non ho fame, - diceva.
Ma quando venne l'arrosto
gli piacque tanto che ne prese tre volte. Allora la figlia gli domandò perché
gli altri piatti non li aveva toccati, e l'arrosto sì e il Re disse che non sapeva
come mai, l'arrosto l'aveva trovato saporito e tutto il resto scipito.
Disse la figlia: - Allora
lo vedete quant'è cattivo il cibo senza sale? Ecco perché vostra figlia domandò
il sale quando andaste alla fiera, e quelle perfide delle mie sorelle vi dissero
che era per salarvi le cuoia...
Il padre allora riconobbe
la figlia, l'abbracciò, le chiese perdono e castigò le sorelle invidiose.
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